La propaganda antisemita

L’opera di propaganda razzista aveva tra i propri obiettivi quello di contribuire alla creazione di un popolo fortemente coeso, identificando le etnie destinate all’esclusione ed incitando all’odio nei loro confronti e all’indifferenza alla loro progressiva esclusione dal corpo sociale dello Stato italiano. Tra questi supposti “corpi estranei alla Nazione” gli ebrei furono, anche in ossequio all’alleato nazista, i più bersagliati dalla propaganda fascista.

I messaggi che la stampa e propaganda imponevano alla popolazione erano centrati fortemente sull’individuazione degli ebrei italiani (presenti in Italia da millenni) come un corpo estraneo pericoloso e come esseri geneticamente inferiori, che vivevano a spese della nazione, sporcandone la cultura e danneggiandone l’economia.

Uno degli esempi di propaganda antisemita e razzista tra i più disgustosi è sicuramente la rivista “La Difesa della razza”, diretta da Telesio Interlandi e pubblicata dal 1938 al 1943., che al consueto dispiegamento di clichè antisemiti affiancava le più abiette teorie scientifiche a sostegno delle proprie affermazioni. Ve ne proponiamo alcune immagini.

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