Rastrellamenti ed Eccidi

L’occupazione tedesca dell’Italia, iniziata con l’8 settembre 1943, divenne sempre più oppressiva, soprattutto con la costituzione della RSI, sino a trasformarsi in una vera e propria caccia ai civili, specialmente nell’estate del 1944, quando l’attività sempre più intensa dei partigiani alzò il livello dello scontro. Iniziarono allora i rastrellamenti indiscriminati per reclutare uomini per il lavoro coatto, le requisizioni di animali e generi alimentari, ma anche le fucilazioni sommarie e le deportazioni arbitrarie.
Complessivamente in Italia si contarono più di diecimila vittime tra la popolazione civile.
La Toscana è stata uno dei territori maggiormente colpiti: le stragi nazifasciste, concentrate soprattutto tra l’aprile e l’agosto del 1944, furono più di 280, i comuni interessati 83 e i morti tra i civili furono circa 4.500.

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