I Partigiani

Nella nostra Provincia la Resistenza assunse varie forme: si andò da una generica disobbedienza, a modalità più attive di sabotaggio sino ad arrivare a vere e proprie modalità da resistenza armata che si concretizzavano nella creazione di bande partigiane più o meno numerose. Nei nostri monti la formazione più numerosa ed organizzata fu la “Nevilio Casarosa”, attiva sul Monte Faeta e sui rilievi circostanti. Fu al centro di numerose azioni, ma il 10 agosto del 1944 fu dispersa da un rastrellamento tedesco. Dove non ci furono vere e proprie bande organizzate di partigiani, sorse comunque un movimento spontaneo di ribellione al nazifascismo, portato avanti dagli elementi più consapevoli politicamente ai quali si affiancarono i molti giovani sbandati o renitenti alla leva, che proprio in quell’occasione iniziarono a prendere contatti con il mondo della politica. Accanto a queste persone si distinsero spesso molti ex prigionieri di guerra stranieri, fuggiti dai campi di concentramento.

Il movimento era molto eterogeneo e sicuramente l’unico elemento di coesione fu dato dalla volontà di lotta verso il nemico, che riuscì a far accantonare le numerose divisioni esistenti tra i vari gruppi.

Tale movimento fu coordinato, seppur con le difficoltà date dalla situazione di emergenza, dalle strutture del CLN pisano, che trovò nei “resistenti” del Monte Pisano un valido appoggio per tutta una serie di attività logistiche in funzione antitedesca.

Si consiglia la visualizzazione a schermo intero, attivabile e poi disattivabile premendo il tasto F11. Per visualizzare il percorso basta cliccare sul primo documento o su quello che interessa. Sostando brevemente col mouse sull’immagine, apparirà una breve descrizione del documento. Una volta aperta l’immagine, se il testo in basso non è completamente visibile, si può ruotare la rotellina del mouse per visualizzarlo completamente.